Fantasy trial {the fantasy GDR}

Posts written by jeky91

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    prrr io!
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    nee chan! ho vinto io!
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    mi intrometto anche io :mki: vinto ^^
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    Mentre il mostro davanti a noi si rimetteva in posizione d'attacco, percepii Nedylin fare ricorso alla sua magia: la terra tremò leggermente dopodichè un'infinità di frammenti di roccia spuntarono dalla neve levitando per poi riunirsi nella forma di due leoni di pietra.
    Rimasi interdetta per un istante: non avevo mai visto una magia del genere.
    Uno dei due leoni si posizionò davanti alla sua evocatrice, mentre l'altro di piazzò davanti a me coprendomi la visuale della bestia.

    *Ma che diavolo...* i miei pensieri vennero interrotti dalla voce della ragazza che mi diceva che era necessario distrarre l'animale per riuscire a scappare e che dovevo tenere gli occhi chiusi.

    *Sta' scherzando... scappare? Ma per chi mi ha presa?* il lucertolone cominciò a sbattere la coda contro la montagna facendola tremare.

    *Che seccatura... non ho voglia di combattere con questo coso di prima mattina... vabbeh, facciamo come dice la straniera...*

    Mi concentrai per qualche istante: ci serviva qualcosa che ci facesse guadagnare tempo... *Se facessi ricorso alla magia della terra rischierei di far crollare la montagna... così moriremmo anche noi...* mi guardai intorno... neve! Sapevo bene che l'incantesimo di congelamento non sarebbe durato a lungo, ma ci avrebbe dato sicuramente abbastanza tempo per allontanarci a sufficienza, se avesse funzionato.

    *Speriamo in bene... non riesco ancora a controllare bene questo incantesimo...*

    Ritirai la freccia di energia che avevo incoccato e mi inginocchiai appoggiando entrambe le mani sulla neve candida, chiusi gli occhi e feci ricorso alla mia magia convogliandola sui palmi delle mani appoggiati a terra.
    Sentii il leone davanti a me ruggire, bene, avevo uno scudo per preparare l'incantesimo, così a bassa voce cominciai a richiamare gli elementi: *Lotë nen vilya: Helka!*
    Quando l'incantesimo fu pronto aprii gli occhi e avvertii la famigliare sensazione di quando le miei iridi si schiarivano: le immagini divennero improvvisamente più nitide e, quasi come se ci fossimo messe d'accordo, in perfetta sintonia, mentre io scagliavo l'incantesimo di congelamento, Nedylin creò un flash che abbagliò la creatura e mandò all'attacco i leoni di pietra.

    La mia compagna si mise a correre e io, dopo essermi alzata, la seguii.
    Correre nella neve era difficoltoso e sfiancante, così mi fermai e mi guardai indietro: il mostro era congelato, ma si vedeva chiaramente che tentava di liberarsi. Mi rimisi a correre e una volta raggiunti i primi alberi saltai su uno di essi e proseguii la corsa verso la foresta saltando di ramo in ramo.
    A pochi metri dalla foresta sentii il ruggito del lucertolone che ci eravamo lasciate indietro: aveva rotto il ghiaccio, ma se non altro ci eravamo allontanate dalla sua vista.
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    Grazie!
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    La ragazza mi seguì per qualche passo all'interno della grotta e quando mi fermai per raccogliere le mie cose lei mi superò spingendosi più in là verso il lato buio.
    La lasciai persa nei suoi pensieri e camminando lentamente tornai verso l'uscita, quando un rumore di qualcosa che strisciava attirò la mia attenzione: mi fermai e mi girai in direzione della ragazza.
    Fuliggine, che fino a pochi istanti prima stava svolazzando lentamente vicino alla mia spalla, si fiondò sotto il mio mantello tremante.
    La ragazza si tolse il cappuccio e con un filo di voce mi disse che era il caso di uscire. Sentii subito la verità nelle sue parole e quando mi sfrecciò accanto in direzione dell'uscita la imitai.
    Qualcosa prese a muoversi dietro di me e quando uscì notai solo le enormi zampe e la lunga coda.

    *Bene... ci mancava solo questa lucertola troppo cresciuta...*

    Caddi nella neve come la mia sventurata compagna temporanea, ma Nedylin non doveva essersi accorta che l'avevo seguita quasi immediatamente quindi mi urlò di non guardare negli occhi la bestia come se fossi ancora nella caverna.
    Il lucertolone si girò indietro a controllare se c'era ancora qualcuno nella grotta, dandomi la possibilità di rialzarmi e far fuggire Fuliggine.
    Avevo già visto un animale simile quando viaggiavo sulle montagne della mia isola natia, ma non avevo mai dovuto affrontarlo dato che me ne ero tenuta a debita distanza.
    La ragazza mi aveva detto di non guardarlo negli occhi... beh, non era facile, ma era fattibile.
    Tesi l'arco e materializzai la mia freccia d'energia.

    -Spero che tutta la magia che ti porti addosso sia utile- dissi alla mia compagna, poi scoccai la freccia mirando alla zampa destra anteriore provocandogli una lieve ferita che non lo smosse nemmeno.

    *Mi toccherà usare più magia... dannazione!*

    Edited by jeky91 - 8/10/2011, 10:31
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    *Accidenti a quell'insulsa palla di pelo! E ora che faccio?* pensai.
    Non volevo uscire allo scoperto, ma non volevo nemmeno lasciare Fuliggine nelle mani di quella straniera *Anche se se lo meriterebbe!*.
    Ci pensai su un poco, e alla fine decisi che per quanto le persone non mi piacessero questa Nedylin non mi sembrava cattiva, ma soprattutto tenevo incredibilmente a quel cosino nero per non assicurarmi che stesse bene.
    Ritirai la freccia di energia e appoggiai arco e zaino a terra vicino ai resti del focolare: se avessi dovuto difendermi avrei usato la magia.

    Mi avvicinai all'ingresso della grotta e la luce riflessa sulla neve per un attimo mi accecò.
    La mia attenzione venne attirata dal mio animaletto che si faceva coccolare dalla nuova arrivata.
    Li fissai con gli occhi ridotti a fessure e incrociando le braccia mi appoggiai con la spalla sinistra alla parete dell'entrata.

    - Hey! Palla di pelo, dico a te! Non ti sembra di essere un po' troppo socievole? -
    Al sentire la mia voce Fuliggine alzò le orecchie e sbattendo le piccole alucce mi si riavvicinò strofinando il suo musetto peloso contro la mia guancia.
    - Sei un ruffiano, ecco cosa sei. - gli dissi spettinandogli la frangetta.

    Poi alzai lo sguardo sulla straniera. Beh, non era pericolosa, o almeno non subito, questo era poco ma sicuro; tuttavia la mia insofferenza ad altre persone prendeva facilmente il sopravvento: *E' abbastanza chiaro per rimettermi in marcia, non mi va di perdere tempo.* così mi rivolsi alla ragazza:

    -Se ti serve la grotta accomodati, io me ne stavo andando.-

    Mi girai per andare a recuperare le mie cose, ma avvertii di nuovo quella sensazione di pericolo... non arrivava dalla giovane alle mie spalle...

    -Ma ti avviso: fai attenzione. Sembra che la mia permanenza notturna abbia svegliato qualcosa nella montagna.- dissi, poi entrai facendomi inghiottire dalla semioscurità.
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    La risposta non si fece attendere a lungo. La ragazza disse di chiamarsi Nedylin e di provenire dalle foreste del sud... *Thon Vinya quindi... terre dei magia... già non mi piace!* pensai. Non mi fidavo, inoltre la sensazione che qualcosa non andasse nel verso giusto stava crescendo.

    Avvertii la sua magia sfiorarmi, stava sondando il terreno... mi piaceva sempre meno. Poi parlò di nuovo, mi chiese di abbassare le armi *Certo, come no... ne sarà davvero convinta?* abbassai leggermente la mira puntando la freccia contro il terreno, ma pronta a scoccare se necessario, così non si sarebbe avvicinata più del necessario.

    L'estranea di nome Nedylin fece un passo verso l'ingresso dandomi la possibilità di vedere meglio la sua figura: indossava un mantello bianco come la neve che però contrastava nettamente con i capelli rossi.

    La osservai con titubanza, tanto per cambiare non mi piacevano le persone, specialmente se erano pratici di magia, e lei ne era colma fino all'orlo.
    Non avevo intenzione di risponderle: l'aiuto bisognava meritarselo, non chiederlo.

    Stavo per rialzare l'arco quando Fuliggine atterrò vicino ai miei piedi e corse con le sue corte zampette verso la sconosciuta, lasciandomi alquanto perplessa.

    -Fuliggine! Torna qui!- urlai.
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    Avevo seguito le impronte di Fuliggine nella neve fino a ritrovarlo che annusava qualcosa vicino ad un albero.
    Aveva fatto quasi un cerchio perfetto partendo dalla grotta girando a est per poi tornare da ovest in direzione della grotta. Mi avvicinai, lo raccolsi e mi ridiressi alla grotta: -Hey, palla di pelo! Che ti è preso? Forza torniamo alla grotta, abbiamo lasciato lì tutto e dobbiamo anche farci delle nuove frecce.-

    Tornai alla grotta e una volta spento il fuoco, raccolsi il pugnale di mio padre rinfoderandolo. Mentre stavo per recuperare l'arco qualcosa attirò la mia attenzione: si stava avvicinando qualcuno, lo percepivo, i miei sensi non mi ingannavano.
    Lentamente mi avvicinai all'arco e immediatamente mi ricordai che non avevo frecce *Mi toccherà usare la magia...*. Non mi piaceva l'idea, sul Continente era fin troppo facile che la magia venisse scoperta.
    Silenziosamente recitai l'incantesimo di luce e materializzai la freccia incoccata nell'arco e intanto mi spostai verso la parete che mi permetteva di vedere meglio l'esterno della grotta pronta a mirare e colpire qualunque cosa si fosse presentata.

    Poi una voce arrivò: - C'è nessuno? -

    Era una ragazza. Doveva essere anche piuttosto giovane.
    Aguzzai la vista e sentii la magia fluire agli occhi, ma era giorno il mio sangue Drow non aveva molto potere in quella fase della giornata, così mi arrischiai a chiedere: - Chi sei? -. Forse un "Cosa vuoi?" sarebbe stato più indicato, ma avevo la sensazione che il pericolo non provenisse dall'esterno della grotta, così rimasi in silenzio in attesa di risposta.
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    Erano quasi tre giorni che camminavo verso nord in direzione delle montagne di Estrin Vinya.
    Avevo fatto attenzione a non dirigermi troppo a est verso la Capitale, come al solito volevo evitare i grandi centri abitati.
    In soli due giorni il clima era cambiato radicalmente e il mio mantello sembrava non tenermi mai abbastanza calda.
    Per fortuna il corpicino di Fuliggine emanava un dolce tepore, come se dentro di lui ci fosse un fuocherello... che fosse un demone del fuoco? Poco importava.

    Quel terzo giorno i villaggi si erano fatti più sporadici e le abitazioni di boscaioli erano sempre più rare.
    A metà mattina cominciò a nevicare, nonostante non fossi ancora in alta quota... non avevo mai visto la neve.

    -Che bella... - toccare la neve mi dava una sensazione bellissima, aveva qualcosa a che fare con le mie affinità elementali.

    Camminai per il resto del pomeriggio e quando il percorso divenne troppo difficoltoso mi accampai in una grotta che avevo trovato a ridosso della montagna.
    Accesi un fuoco aiutandomi con la magia, le gocce d'acqua che cadevano dal soffitto umido non aiutavano.
    Fuliggine mi si accomodò in grembo come suo solito e cominciò subito a dormire.

    -Come fai ad addormentarti così di botto solo tu lo sai... - gli dissi con un mezzo sorriso.
    Restai per un po' a fissare il fuoco finchè fuori divenne buio, poi il tepore che il corpicino di Fuliggine emanava e il suo russare silenzioso mi cullarono in un sonno senza sogni.

    Il mattino successivo fu lo stesso Fuliggine a svegliarmi, stranamente.
    All'alba cominciò a girare in tondo sulle mie gambe per poi svolazzare fuori traballante.
    Mi alzai con il corpo ancora intorpidito e fui investita dalla luce del giorno.
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    io penso di averlo letto (guardato le figure), ma di piacermi ha smesso molto prima
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    Grazie^^
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    no, nee chan si è dimenticata di informarmi sui già partecipanti... meglio, vi conoscerò pian piano ^^ grazie per il benvenuto =D
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    KALYEN FORAH

    DATI ANAGRAFICI E FISICI

    Nome: Kalyen
    Cognome: Forah
    Età: 19
    Sesso: Femmina
    Orientamento sessuale: Eterosessuale
    Luogo di provenienza: Isole Amlug
    Altezza: 1.75 m
    Peso: 55 kg
    Colore degli occhi: Verdi
    Colore dei capelli: Neri/Rossi
    Carnagione: Chiara, ma più scura rispetto a quella elfica.
    Segni particolari: Sulla schiena ha tre cicatrici parallele diagonali, ricordo di una creatura demoniaca; non ama mostrarla per questo la tiene coperta da un mantello.
    Essendo mezzosangue con la razza Drow riesce a vedere al buio. Inoltre, quando usa la magia i suoi occhi diventano più chiari.

    DATI GDR

    Razza: Elfo
    Livello di energia: Liv. 1 = Energia Blu
    Abilità innate: Liv. 1: Incantatore
    CITAZIONE
    Gli Elfi hanno un rapporto speciale con la magia, la più alta delle arti, e sono in grado di lanciare due incantesimi addizionali, oltre i limiti consentiti.

    Professione: Arciere
    CITAZIONE
    E' un abile combattente, maestro nell'utilizzo di arco, balestra e altre armi da tiro e da lancio. Veloce, generalmente non usa armature o protezioni che possano rendere difficoltosi i movimenti rapidi. E' in grado di utilizzare soltanto pochi incantesimi e ama attaccare il nemico tenendo le dovute distanze, ma può anche farlo da vicino, grazie a discrete capacità anche con le armi da mischia.

    Culto: Aranel
    Animale da compagnia: Fuliggine, razza sconosciuta. E' una specie di mini Pegaso Disney, ma nero e col pelo (corto). Ha una frangetta tipo pony che gli copre gli occhi verde mela. Le alucce gli permettono di volare, ma a passo d'uomo (se si corre, usa le zampe). Il nome gli viene dato perchè quando dorme sembra una pallina di fuliggine.

    CARATTERE

    Di carattere chiuso, Kalyen preferisce la vita solitaria: non ama la compagnia di altre persone, preferisce decisamente quella gli animali.
    Se si trova a contatto con le persone è taciturna, ascolta, elabora le informazioni, ma senza esporsi minimamente.
    Forte e determinata non scende a compromessi per niente e nessuno, è scontrosa e si irrita facilmente; tuttavia è molto acuta: capisce al volo situazioni e persone, ma non si lascia coinvolgere.
    Odia gli spavaldi, se c'è bisogno di aiuto, aiuta senza chiedere nulla.
    Abile nel tiro con l'arco e pratica della magia, usa quest'ultima nel massimo rispetto della natura e di tutto ciò che vive... tranne quando è veramente arrabbiata.


    BACKGROUND

    Seduta su un ramo dell’albero più alto della Regione dei Grandi Laghi, Kalyen si guardava intorno cercando di prendere sonno con Fuliggine che le dormiva già in grembo. In lontanza, grazie alla vista notturna ereditata dalla madre, riusciva a scorgere i vulcani delle Isole Amlug.
    Già, sua madre… di sua madre sapeva solo che era una Drow. Suo padre le aveva raccontato soltanto che la conobbe alla fine di una battaglia, lì, nelle Isole Amlug, e che, poco dopo la sua nascita, se ne andò.
    Kalyen non si era mai interessata alla madre, non le importava. Non ne sentiva la mancanza; suo padre bastava e avanzava.
    Lui e tutta la comunità degli Elfi. Non aveva mai capito come suo padre potesse vivere felice e contento in un posto con così tanta gente… a lei la gente non piaceva, preferiva stare sola.
    Quando aveva sei anni, suo padre le insegnò a costruire gli archi. Quella era stata l’unica volta che avevano davvero fatto qualcosa insieme; in quel periodo suo padre le stava molto vicino, quasi avesse paura che scappasse o venisse rapita. Ci mise poco ad imparare come realizzare un arco perfetto e nel giro di un anno imparò ad incanalare la magia in esso senza distruggerlo.
    La magia… anche quella era una cosa che ancora non comprendeva. Suo padre, elfo puro, la praticava con estrema attenzione e con una precisione inimmaginabile; lei, invece, faceva fatica a controllarla, anche ora che erano passati tredici anni.
    In lontananza vide un lampo: non le sembrò strano, in quel posto il tempo cambiava in fretta, o forse dipendeva dal suo umore?
    Il lampo le aveva fatto tornare alla mentre ricordi tristi, ricordi che per qualche motivo non riusciva a sopprimere… aveva tredici anni, il cielo si stava oscurando… c’era un temporale in arrivo. La lezione di tiro con l’arco la stava annoiando, ormai era più abile di chiunque al villaggio e nessuno riusciva a fare frecce d’energia come lei, quindi si allontanò. Andò nel bosco e si arrampicò su un alberò per schiacciare un pisolino. Quando si svegliò era già buio. Tornò a casa, ma a casa non c’era nessuno ad aspettarla, così si diresse al centro del villaggio dove notò una piccola folla davanti all’abitazione della guaritrice. Si avvicinò e quando coloro che le stavano davanti la videro si aprirono per farla passare. Lentamente entrò nel piccolo edificio, e steso su un lettino, vide suo padre che dormiva. Ma stava davvero dormendo? Si avvicinò e gli toccò una guancia: era freddo. Corse fuori, più veloce del vento e si rifugiò nel bosco, non voleva stare a casa, non poteva. Quando finalmente gli abitanti del villaggio la trovarono erano già passati due giorni: le raccontarono che una squadra di cinque Drow si era presentata al villaggio quella sera ed erano andati a cercare suo padre. Era tutto quello che sapevano.
    Una volta rimasta sola, lei si diresse di nuovo verso casa: era tutto in ordine, non c’erano segni di lotta, che cosa volevano? Non c’era niente fuori posto… tranne… tranne il pugnale di suo padre: era a terra, fuori dalla sua fodera. Si avvicinò per raccoglierlo e notò un’incisione sul pavimento: “M A D R E”. era un’incisione fatta con la magia… possibile che fosse stata sua madre ad uccidere suo padre?
    In ogni caso la cosa non le importava, non provava sete di vendetta o odio… non provava nulla, sentiva soltanto che non c’era più niente a trattenerla in quel villaggio, così raccolse il pugnale di suo padre, qualche provvista e partì.
    Girovagò per l’intero arcipelago di Amlug per cinque anni, finché si decise ad attraversare il mare.
    Arrivata al porto si imbarcò su un peschereccio che l’avrebbe portata sul continente; fu lì a bordo che incontrò Fuliggine. Inizialmente era l’animaletto domestico del pescatore a cui apparteneva la bagnarola su cui viaggiava, ma poi, una attraccati, il buffo animaletto la seguì senza mai perderla di vista, così il pescatore la salutò dicendole di prendersi cura di quell’esserino.
    Dal quel giorno girò in lungo e in largo il Continente, rimanendo però lontana dai grandi centri abitati…
    Kalyen riportò lo sguardo su Fuliggine e lo accarezzò, poi si addormentò rendendosi conto che era già un anno che si trovava in quella nuova terra.



    EQUIPAGGIAMENTO

    Armi:
    - Arco Amlach: è l'arco che Kalyen ha costruito, insieme a suo padre, con il legno di uno degli alberi che crescevano nella terra dei draghi. Si narrava che i frutti di questi alberi avessero il potere del fuoco in quanto esso risiedeva nella terra stessa su cui gli alberi crescevano.
    - Frecce: frecce che Kalyen crea nel corso del suo vagabondare e che grazie alla magia riesce a renderle più resistenti.
    - Pugnale del Padre: è il pugnale che Kalyen ha ereditato da suo padre quando è morto. Raramente lo usa per combattere, preferendo l'arco, non ha nessun valore, se non quello sentimentale; la sua unica peculiarità è la gemma rossa che brilla quando Kalyen usa la magia.

    Pezzi d'armatura: Ha coperture in cuoio sugli avambracci. Sulle ginocchia indossa protezioni di metallo nero fissate agli stivali, mentre al busto porta un corpetto in cuoio, rivestito nella parte superiore di un sottile strato di metallo dorato lavorato con nervature che evitano che frecce e armi varie intacchino direttamente organi vitali.

    Gioielli e amuleti: Kalyen porta al collo un pendente, attaccato ad una catenina dorata, come unico elemento che le ricorda di essere una mezzosangue.

    Incantesimi:
    - Freccia di Energia: incanalando la magia nell'arco, Kalyen può creare frecce di energia. Queste sono più resistenti delle frecce che normalmente impiega e seguono meglio la traiettoria di mira. Nonostante si un incantesimo di basso livello, non lo usa spesso in quanto troppe frecce di luce esaurirebbero la magia a sua disposizione. (Basso)

    - Creazione del Fuoco: Kalyen può creare il fuoco; tuttavia è un incantesimo che le richiede un certo sforzo in quanto creandolo dal nulla deve attingere direttamente alla sua magia e non solo alla sua affinità con esso. Se usato a seguito di altri incantesimi porta allo svenimento. (Alto)

    -Tempesta: facendo affidamento sulle sue affinità con gli elementi e aggiungendoci della magia, Kalyen può creare dei temporali; tuttavia questo incantesimo dipende più dal suo umore che dalla sua volontà, in quanto appartenendo alla razza elfica le sue affinità con gli elementi naturali sono molto sviluppate e il potere da aggiungere non richiede uno sforzo eccessivo, perciò spesso, quando si arrabbia, in cielo appaiono nuovoloni che si dissolvono appena la sua irritazione se ne va. (Medio)

    -Pugnali d'aria: rendendo più pesante l'aria intorno a sè, Kalyen riesce a solidificarla formando dei pugnali invisibili che poi lancia con la massima precisione. Però se crea più pugnali contemporaneamente la magia impiegata è maggiore. (Medio)

    Congelamento: in presenza di acqua, Kalyen può mescolare questo elemento con l'aria congelando l'avversario. Essendo una magia di alto livello, consuma molta energia e non riuscendo Kalyen a controllarla perfettamente il congelamento non resiste per più di una manciata di minuti. (Alto)

    Squarcio: toccando il terreno con le mani e infondendoci la propria magia facendo leva sulla sua affinità con l'elemento terra, Kalyen può aprire voragini. Più magia viene impiegata, più ampio è lo squarcio. (Medio)


    FEATURING

    Ignoto



    Edited by jeky91 - 4/10/2011, 19:01
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    hey nessie, niente frasi cattive nel mio topic di presentazione! prrr
33 replies since 3/3/2007
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