La sacerdotessa e lo stregone

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  1. L a l e;
     
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    Passarono alcuni minuti di silenzio dopo il rumore che avevo udito, durante i quali mi tranquillizzai. Tuttavia una voce mi fece voltare improvvisamente. "Posto ideale per un bagno", fu ciò che disse. La voce apparteneva a un ragazzo, e dall'aspetto risultava evidente che fosse un elfo. Era più alto di me, con i capelli biondi e gli occhi che parevano due smeraldi. Era bello, ma d'altra parte quasi tutti gli elfi lo erano. Spesso erano anche piuttosto arroganti nella loro perfezione.
    Quell'elfo semplicemente era lì, che mi fissava. Io, invece di coprirmi improvvisamente le parti intime e il seno e rompere il silenzio a furia di gridolini, placidamente mi alzai in piedi e lo fissai a mia volta. Poi uscii dall'acqua, strizzando con le mani le ciocche umide di capelli rossi.

    - Ti è piaciuto lo spettacolo? -.

    Ero seccata. Insomma, quel tipo non stava mostrando il minimo ritegno. Ma se voleva giocare avrebbe avuto ciò che si meritava. Strinsi il pugno della mano con l'anello; quindi mi chinai a raccogliere i miei vestiti. Ma, invece di indossarli nuovamente, li appallottolai e li tenni in braccio, mentre prendevo e lanciavo la sacca di pelle con violenza contro il petto dell'elfo. Era quasi vuota, non gli avrebbe di certo fatto male.
    Buttai i vestiti su una pietra bagnata del fiume e iniziai a sfregarli tra loro con entrambe le mani per lavare via le macchie di fango. Ignoravo il ragazzo biondo, ma, con la coda dell'occhio vedevo che era ancora lì.
     
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