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God Save the Quest - per Aldrein

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  1. Aldrein
     
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    Nessuna risposta. Il vecchio, silente, continuò a pormi quel semplice tubo di legno. Sorrisi beffardo e presi il contenitore di legno dalle mani dell'elfo. Quasi mi scivolò. Era sorprendentemente pesante, e il suono che provenne dal legno mi fece capire che era pieno di liquido. Inoltre la magia scorreva dentro quell'oggetto in maniera incredibile, quasi come se il liquido all'interno fosse la magia stessa del mondo condensata. Sorprendente. Per un attimo mi sentii come un bambino di fronte ad un evento meraviglioso, non riuscivo a comprendere, ma ero ammaliato e volevo impararne qualcosa.
    La voce del vecchio mi interruppe con una frase sibillina, molto enigmatica, che arrivò a turbarmi. Conoscevo bene quella voce. La conoscevo da quando ero stato creato e la sentivo ogni volta che proferivo parola. Certo il tempo aveva lasciato un segno, una patina rauca, un gorgoglio di sottofondo, ma quella del vecchio era inconfondibilmente la mia voce. Fissai l'elfo. Occhi verdi sottili e allungati, capelli biondi, naso piccolo, zigomi alti. Non fosse stata la pelle macchiata, le rughe profonde e la postura curva e gobba sarebbe sembrato di osservarmi a uno specchio. Già avuto quella conversazione. Quando? Mai in vita mia avevo visto un elfo segnato dal tempo. E soprattutto non uno identico a me. Sentii la rabbia gonfiarsi esplosiva. Odiavo non comprendere le cose.

    -Sappiamo? Come sappiamo? Torna qui tu, parodia di un elfo!-

    Dannazione. Quel vecchio mi aveva completamente ignorato e se n'era andato, svanendo in quell'ombra dalla quale ero comparso io, rapido come un sogno. Mi guardai intorno, osservando quel luogo assurdo. I suoi mille arcobaleni iniziavano a farmi girare la testa, e non c'era un dettaglio che sembrasse naturale.

    -Nieve! Come appare questo posto da lassù?-

    Se anche lei lo vedeva così assurdo sarebbe certamente stata o un'illusione tremendamente potente, o una magia ancora più spaventosa. In ogni caso non era un luogo dove star tranquilli. Sospirai. Forse sarebbe stato utile esplorare un po' la zona. Feci un passo e notai subito tre piccoli oggetti posti ordinatamente per terra. Mi chinai ad osservarli. Una lunga corda di canapa arrotolata con cura, una bussola e un piccolo anello. Tutti e tre erano luminosi, carichi di magia pure quelli. Chissà cosa c'era in quel posto che generava tanta magia. La mia curiosità cresceva, anche se comprendevo che quel posto era sempre più pericoloso. Ma non ero preoccupato. Avevo scelto io un cammino tanto periglioso e un obiettivo irraggiungibile, ed ero sicuro che avrei potuto superare ogni pericolo.
    Tornai sugli oggetti. La corda non mi era di utilità alcuna, avevo un incantesimo che mi permetteva di volare e non pensavo di dover legare niente. E non sapevo quali magie fossero rinchiuse negli oggetti. Per prima, incuriosito, presi la bussola. Magari avrebbe guidato ad un'uscita. O alla morte. Ma era comunque meglio che vagare senza meta. Sempre che Nieve da lassù non avesse visto qualcosa di interessante. Come le mie dita toccarono l'oggetto però gli altri due vennero assorbiti dal terreno. Imprecai e provai ad afferrare la corda. Troppo tardi. Quindi mi alzai in piedi sempre più seccato aspettando il ritorno dell'aquila albina, speranzoso in qualche informazione, prima di incamminarmi.
     
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8 replies since 7/9/2011, 20:22   127 views
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