In the eyes of the wolf

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  1. Erwin.
     
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    "Anf... anf... "

    Il rumore dei miei passi accompagnava i tuoni con un ritmo quasi studiato, quasi "musicale". Il tempo irregolare della comparsa dei fulmini mi preannunciava ogni volta un assordante e quasi "inquietante" rumore che presagiva sempre più un violento acquazzone. Non avrei voluto ritrovarmi nel bel mezzo di una fastidiosa pioggia d'autunno, nel pieno della foresta di Thon Vinya. Il nome di quella regione era tutto un programma, a pensarci bene. Radici, alberi, vecchi e non... una foresta più varia, più fitta, a tratti inquietante e a tratti che sembrava sorridesse, non avevo ancora avuto modo di vederla. Era soltanto la seconda volta che mi ci avventuravo... all'andata del viaggio, la prima, ed ora il ritorno verso la capitale, la seconda. Ero abbastanza inesperto, tuttavia potevo dire d'essere in grado di orientarmi bene, grosso modo.

    " ... Diamine, mi sono perso! "

    Dissi, mentre rallentavo la mia corsa osservando la cartina e guardandomi attorno alternativamente, e quando l'ennesimo tuono accompagnò la mia esclamazione disperata. Si, forse non ero capace di orientarmi, quantomeno non in un posto come quello. Se non si seguivano alla perfezione i sentieri sarebbe stato difficile ritrovare la via, ed io non ero un grandissimo conoscitore delle foreste. Nonostante avessi una certa attitudine con i climi e gli ambienti forestali, grazie alla mia natura di elfo, ero sempre stato al fianco di mio padre, e viaggi così lunghi con lui non ne avevo mai fatti.

    " Uff... "

    Sbuffai, e infine mi fermai, facendo riposare le gambe e subendo leggermente meno il peso dello zaino dietro la mia schiena, che fino a prima sbatteva all'altezza dei reni e pesava non poco sulle spalle, ad ogni mio passo in corsa. Buttai nuovamente fuori l'aria, stavolta dalle narici, poi nuovamente dalla bocca e presi a grattarmi la testa, scompigliandomi la capigliatura già non troppo ordinata di suo. Col fiato corto mi girai prima a destra, poi a sinistra, cercando di identificare un sentiero che potesse aiutarmi a collegarlo alla mappa che avevo tra le mani.

    " Maledizione... capisco che il lavoro sia lavoro, eppure potevo risparmiarmi un viaggio così lungo. "

    Una commissione nel pieno della foresta di Thon Vinya, da un cacciatore che conosceva il buon nome di mio padre, si... forse avrei potuto lasciar stare, onde evitare di perdermi. Ma ormai era anche inutile piangere sul latto versato: più maledivo l'aver accettato quella missiva, più perdevo tempo e tra non tantissimo avrebbe fatto buio. Dovevo trovare un sentiero, magari una radura o qualcosa che m'avrebbe potuto isolare appena dal pieno della foresta. Non riuscivo a vedere la posizione del sole da dov'ero, per l'ombra troppo grande degli alberi ed il cielo oscurato da nuvolacce ostili e minacciose. Mossi ancora qualche passo nella direzione dove correvo, mentre infilavo la mappa, dopo averla ripiegata, nella tasca dei pantaloni di stoffa che indossavo. Dopo essermi guardato attorno per qualche istante, i miei passi rallentarono fino a fermarsi.

    " ... "

    Istintivamente le mie orecchie si mossero in un piccolo scatto appena accennato, come se avessi captato qualcosa. Aggrottai la fronte e socchiusi gli occhi, mentre muovevo lentamente la mano sinistra verso la spalla destra, dove era legato il mio arco. Ormai ero certo che qualcosa mi stesse seguendo, e non potevo sperare in una figura particolarmente amichevole, non nel mezzo di una foresta del genere.

    " ... ! "

    Afferrai poi di scatto l'arco, e mentre mi voltavo di centottanta gradi, la mano sinistra estraeva una freccia dalla faretra posta all'altezza dei reni, quasi in orizzontale. Quasi mentre il giro del mio corpo era compiuto, incoccai la freccia, e senza riuscire nemmeno a capire che tipo di sagoma si trovasse di fronte a me (di certo non era umanoide), scoccai dopo aver teso con forza la corda del mio arco, colpendo in pieno petto il "predatore". Un lupo della foresta, un pò più grande di un normale lupo e dotato di occhi famelici e perennemente in cerca di cibo che categoricamente si trasormava in voglia di uccidere.

    " Bel problema, ora si che ho paura di non farcela... "

    Sembravo pazzo a parlare da solo... ma non mi sentii affatto al sicuro, quando mi accorsi di avere intorno a me il resto del branco. Erano in sette, e di certo tutti insieme non sarei stato in grado di affrontarli al meglio. Dovevo valutare: la fuga era un'opzione piuttosto valida, ma aveva due notevoli svantaggi... mi sarei disorientato ancora di più (o magari avrei ritrovato un sentiero, chissà), e fuggire dalla velocità di bestie dotate di zampe muscolose in grado di inseguire prede più veloci del sottoscritto, non era l'idea migliore senza saper attuare una strategie.

    D'istinto, incoccai e scoccai velocemente un'altra freccia in direzione di uno dei lupi. Colpì quello che mi stava a circa 10 metri di distanza (come tutti gli altri, solo che questo mi si trovava davanti). Da adesso in poi, gli altri non si sarebbero risparmiati. Tenni gli occhi aperti, lasciai cadere a terra l'arco e feci per estrarre la spada infoderata al fianco sinistro, cercando di anticipare qualunque altra bestia...
     
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6 replies since 26/9/2011, 18:04   114 views
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