Mentre continuavo a rimanere incantata dal leggero, ma intenso, pulsare dei mio ciondolo, sentii Nedylin rispondere alla mia domanda: disse che non era diretta da nessuna parte, stava cercando un amico.
La sua voce aveva un che si diverso, sembrava che parlare di quell'argomento la mettesse a disagio; beh, poco male, magari avrebbe smesso di fare domande e mi avrebbe lasciata continuare per la mia strada.
Ovviamente le mie speranze erano vane: si era voltata verso di me e aveva notato il ciondolo che tenevo in mano e lo indicò prima di chiedermi cosa fosse.
Che seccatura... non poteva farsi gli affari suoi?
Alzai lo sguardo verso di lei e la fissai con quello che probabilmente era uno sguardo gelido... c'era qualcosa di diverso in me... era come se una porticina si fosse aperta dentro di me lasciando fuoriuscire una sensazione di forza che mi riempiva scaldandomi; forse i miei occhi riflettevano la strana necessità di
distruzione che sentivo crescere.
Feci per mettere via il ciondolo quando Fuliggine mi obbligò a tenerlo fuori: la pietra rossa continuava a pulsare al ritmo dei mio cuore, ma ora la luce che emetteva mi sembrava più intensa.
Fissai il pendente e dissi - tenendo lo sguardo fisso su esso - :
E' il simbolo della mia diversità.Avevo risposto senza interesse, con distacco. C'era qualcosa che stava cambiando...una nuova consapevolezza cresceva dentro di me.